La Danza del Leone del Sud della Cina appartiene alla lunga lista di tradizioni che tendono a svanire ed essere dimenticate in nome di un progresso frenetico. L’aspetto più sfarzoso della danza è ben vivo nelle cerimonie di capodanno cinese e festeggiamenti di varia natura ovunque ci sia una forte presenza cinese, eppure le realtà sulle origini e le tradizioni, miti e significati tendono a svanire nel tempo.
Questo libro, frutto di lunghi studi e ricerche, raccoglie storie documentate, leggende, consuetudini e offre un compendio su prassi d’esecuzione, significati rituali e metodologie d’allenamento della Danza del Leone. Viene inoltre illustrato il legame tra la danza e vari aspetti della cultura cinese: la religione, le credenze popolari, il teatro, la musica, la politica, la scrittura e naturalmente il Kung Fu.
In copertina: foto di Luigi Martone
Il libro è un percorso di sintesi: l’esempio della farfalla che riesce a godere del suo unico giorno di vita ci occorre per sottolineare il valore soggettivo della percezione, la necessità di conoscere i propri punti di riferimento e prendere delle decisioni libere e consapevoli. Soltanto in questo modo si può attivare un vero processo di cambiamento: sviluppare la responsabilità di affrontare le difficoltà del percorso dando anche alla sofferenza un valore di crescita.
In copertina: Elaborazione grafica di Sonia Gazzelloni
A tratti ironico e informale, demitizzante, questo libro narra degli ultimi 90 anni della Repubblica romana. È la storia costruita non come elenco di fatti ma intorno a uomini le cui gesta appartengono a un passato talmente lontano che sembra non possa essere mai esistito. Eppure questi uomini vissero, respirarono, odiarono, amarono, lottando con forza e coraggio per le proprie convinzioni. È il racconto della grandezza di eroi noti o dimenticati che avevano un sogno solo: Roma.
Immagine di copertina: Alessandro Grassi
Concetti quali “eresia”, “rifiuto”, “osceno”, “dono” sono tanto attuali da risultare inattuali, è come se Guido Zingari nei suoi saggi ci volesse mettere in allarme, ci volesse spingere a occuparci di temi, problemi e situazioni “minor” che peró riguardano tutti, sempre. A voler osservare la nostra arte, i nostri mass media, il panorama politico internazionale, non possiamo non osservare come si continui, o peggio, si perfezioni il meccanismo di sostituzione del fare col parlare, come si continuino a imbonire e raggirare le masse, come l’espressione artistica sia ormai, salvo rifiutati casi, marketing dell’ego. Ed è tanto orribile quanto affascinante il fenomeno dei profili social dove all’osceno interiore si è di fatto sostituito l’auto-oscenità del “selfie”, il compimento del suo “protocollo”.
Con la prefazione di Marco Caponera.
In copertina: L’incubo di Johann Heinrich Füssli
Un surfista anticipa l’onda e si prepara ad affrontarla, può cadere ma sempre riprovare. Ogni onda diventa per lui un’occasione utile a migliorare le proprie abilità: pazienza, equilibrio, forza, concentrazione, coordinazione, resistenza. Quando si presenta un’onda, per quanto travolgente essa sia, il surfista è di nuovo pronto per ripartire con la sfida. In questo saggio, a metà strada tra il manuale clinico e l’opera di divulgazione, Giovanni Anzuino, Valeria Florio e gli altri professionisti del Centro di Psicologia e Psicoterapia APICE di Roma raccontano la metafora del “surfista esistenziale”, simbolo della persona che lotta contro le difficoltà per uscirne rafforzato.
La comunicazione caratterizza fortemente la nostra quotidianità, il ritmo delle nostre vite, la nostra conoscenza del mondo, azzerando tempi e distanze. Un processo continuo, progressivo che, soprattutto oggi, vede i destinatari del messaggio mediatico assurgere a un nuovo ruolo più consapevole e attivo: quello dei prosumer, attori mediali che personalizzano l’informazione che ricevono e creano contenuti mediatici propri attraverso aggregatori di contenuti (Youtube, Blip, Brightcove) e social network (Facebook, Twitter, ecc.). Un tale scenario vede la leadership dei vecchi broadcaster generalisti minacciata dalla comparsa improvvisa e dalla proposta innovativa dei nuovi operatori, figlia di contingenze tecnologico-evolutive tanto imprevedibili quanto inarrestabili nel loro imporsi nel panorama mediatico.
In copertina: Cover disegned by Freepick.
L’insopprimibile esigenza comunicativa dell’umanità […] divenne ancora più impellente a causa della nascita e della non poco faticosa diffusione dei più importanti media, rivelatisi poi veri e propri apripista di quell’impetuosa e inarrestabile evoluzione tecnologica che pervade e connota fortemente l’esistenza dell’ homo communicans: il cinema, la radio e più tardi la televisione. Il loro avvento ha ampliato esponenzialmente lo scenario comunicativo, il suo pubblico potenziale e soprattutto le modalità di veicolare il messaggio sotteso a dinamiche di codifica e decodifica a cui è legato a doppio filo. Tale ampliamento è figlio di un macrofenomeno che funge da sfondo alla sua evoluzione e che lo accompagnerà fino ad ai giorni nostri, in un progresso inarrestabile e parallelo che sembra non avere conclusione: la globalizzazione.
In copertina: Cover disegned by Freepick